
La mostra Astractura, Nulla dies sine linea: quando arte e geometria si incontrano.
Un gruppo di artisti italiani si interroga sulla linea e sul legame con l’arte.
Oggi è stata inaugurata a Napoli, alla Galleria Studio 49, in vico Lungo Gelso, la mostra d’arte contemporanea Astractura, Nulla dies sine linea. La collettiva raccoglie opere realizzate da sei artisti italiani: Lorenzo Bocca da Cremona, Domenico Fatigati da Acerra, Francesco Gallo da Napoli, Lauro Lessio da Torino, Michele Marzo da Catanzaro e Romualdo Schiano da Napoli.
Un’Italia unita sotto il segno della linea, della quale non si può dare una vera e propria definizione se non quella di ente geometrico composto da una serie di punti infiniti disposti in successione oppure “da un punto in moto”, come ha spiegato Rosario Pinto, storico dell’arte e fondatore del movimento Astractura, durante il discorso inaugurale della mostra.
Al di là della nozionistica, “la linea – ha proseguito Pinto – è la generatrice di ogni cosa e l’Astrattismo geometrico cerca di leggere il mondo, concepito proprio come un aggregato di linee. Non a caso, il titolo della mostra riprende proprio quella frase attribuita al pittore Apelle da Plinio il Vecchio, Nulla dies sine linea, nessun giorno senza una linea, ad indicare il lavoro quotidiano degli artisti del gruppo nella sperimentazione. Il movimento si rifà ad un’idea che nasce nel momento in cui l’uomo acquisisce la capacità di interrogarsi perché Astractura è l’esperienza umana che pensa con gli stessi metodi che le appartengono”.
Astractura si pone dunque come una via autonoma ed originale che affonda le sue radici in un concetto primordiale ma che per questo non perde il carattere della sperimentazione. Gli artisti che fanno parte del movimento, già in passato avevano preannunciato nelle proprie opere il significato della linea e quando il gruppo si è formato nel 2011, le loro idee sono confluite in un unico pensiero, quello di porre la linea al centro dell’attività creativa. La mostra porta il visitatore ad interrogarsi sulla percezione che l’uomo ha del mondo che lo circonda, in particolare sulla percezione di un concetto che è alla base di tutto ciò che vediamo: la linea.